Il ministro francese per gli Affari
europei, Jean-Noël Barrot, si appella alla Commissione europea
affinché esamini il carattere ''potenzialmente discriminatorio''
del divieto di pesca deciso dal Regno Unito in 13 aree marine
protette britanniche al largo delle coste francesi. Nel corso di
una visita oggi nel porto di Boulogne-sur-Mer, nel nord della
Francia, Barrot ha evocato possibili ''misure di ritorsione''
dopo questa decisione di Londra che preoccupa i pescatori
francesi.
Deciso dall'Organizzazione per la gestione marina
britannica, il provvedimento volto a ''proteggere gli habitat e
le specie marine'', è entrato in vigore il 22 marzo. "La Francia
appoggia i propri pescatori e resiste alle decisioni arbitrarie
del Regno Unito di chiudere con aree marine protette''. E' una
questione di ''giustizia'', di ''sovranità alimentare'' e di
''identità'', ha sottolineato il ministro francese, al termine
di una tavola rotonda a Boulogne-sur-Mer. Barrot assicura che la
Francia è ''mobilitata a Bruxelles'' per il rispetto degli
accordi di cooperazione e commercio tra Ue e Gb e auspica che la
Commissione europea ''possa prendere misure di ritorsione'' in
caso di violazione dei patti con Londra.
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