La sostenibilità della pesca in
Ue fa progressi, ma per Bruxelles restano da fare "ulteriori
sforzi" per garantire la resilienza del settore e la
sostenibilità a lungo termine delle specie che abitano i bacini
marini. Lo sottolinea la Commissione europea nella comunicazione
dedicata alla sostenibilità del settore, delineando anche gli
orientamenti - aperti a una consultazione pubblica fino alla
fine di agosto - per arrivare ad adottare dopo l'estate le quote
di pesca per il 2025.
Bruxelles osserva che nel Mediterraneo e nel Mar Nero gli
stock ittici stanno lentamente diventando più consistenti e
sani, ma "la mortalità" dovuta alla pressione della pesca è
ancora troppo elevata. "Sebbene il tasso di mortalità" dei pesci
"abbia raggiunto il livello più basso finora registrato, è
ancora del 20% superiore al tasso di sostenibilità
raccomandato", osserva la Commissione, sottolineando la
necessità di un maggiore impegno per consentire alle specie e
agli ecosistemi chiave di riprendersi.
Fa peggio il Mar Baltico dove la situazione rimane
"estremamente preoccupante" e dove gli stock ittici continuano a
diminuire a causa di varie pressioni. Gli stock dell'Atlantico
nord-orientale si trovano in media in condizioni di salute, in
particolare per le acque dell'Ue nell'Atlantico.
Sulla base della consultazione aperta oggi, la Commissione
Ue formulerà dopo l'estate le proposte per le quote
nell'Atlantico e nel Mare del Nord, nel Mar Baltico, nel
Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2025 che saranno discusse dai
ministri della pesca alle riunioni di ottobre e dicembre.
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