E' "Una stand-up tragedy", come
spiega il sottotitolo, 'Safari pomodoro', la nuova produzione
del Teatro dell'Elfo, che debutta l'8 novembre. Nato da
un'esperienza come lavoratore stagionale del giovane attore
Michele Costabile, lo spettacolo è diretto da Elio De Capitani e
Alessandro Frigerio, mentre è lo stesso Costabile a portare in
scena la vita dei tanti invisibili che vivono spostandosi da una
regione all'altra per la raccolta dei pomodori, delle olive o
per la vendemmia.
Nell'estate del 2020 Costabile ha lavorato in un
conservificio del nord Italia, produttore di passata di
pomodoro. Assunto come operaio generico, si è occupato di tutto,
dalla pulizia dei resti di lavorazione alla ricarica del sale
nei macchinari, passando per giornate intere l'idropulitrice su
centinaia di metri quadrati di pavimento reso scivoloso dal
pomodoro. L'esperienza del duro lavoro nel complesso industriale
gli ha consentito l'incontro con un'umanità raramente
rappresentata, quella dei lavoratori stagionali per le grandi
industrie dell'agricoltura. Una popolazione italiana e straniera
che vive ai margini, spesso in condizioni precarie, con una
prospettiva limitatissima sul proprio futuro.
Gli appunti e i diari del giovane attore, oltre che le vite e
i racconti delle persone che ha incontrato e con cui ha stretto
legami di profonda amicizia, sono la base per il progetto Safari
pomodoro. A prove avanzate poi, il linguaggio tragicomico
dell'opera ha creato il sottotitolo: una stand-up tragedy.
Il lavoro di drammaturgia è stato affidato a Nicolò Sordo,
che è partito da questi materiali per immaginare un personaggio
che potesse incarnare la difficoltà di una generazione per cui
il lavoro da tempo ha smesso di essere strumento di
realizzazione. Nell'incontro con gli altri esseri umani, nella
vita reale della fabbrica così come nel meccanismo del teatro,
il protagonista riconosce se stesso per la prima volta, durante
quello che pensava fosse un 'safari', ma che si rivela
l'occasione per una presa di coscienza.
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