Estendere a livello comunitario
l'obbligo di indicare in etichetta il paese d'origine del miele
e di introdurre le percentuali delle varie miscele, una
decisione non più prorogabile se vogliamo difendere le nostre
produzioni made in Italy dalla concorrenza sleale dei prodotti
provenienti da paesi terzi. È la richiesta del presidente di
Confcooperative Molise e responsabile settore apistico di
Fedagripesca, Riccardo Terriaca, rinnovata al ministero
dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare in un incontro
sulla filiera apistica a via XX Settembre alla presenza del
sottosegretario Luigi D'Eramo. "Abbiamo ricevuto dal ministero
rassicurazioni sull'impegno del Governo - fa sapere Terriaca - a
sostenere,. nell'ambito della revisione da parte della
Commissione Ue delle norme di commercializzazione di diversi
prodotti, l'obbligo di specificare il paese di origine e la
relativa percentuale di presenza nel prodotto finale,
limitatamente alla tipologia di miele presente in misura
maggiore nella confezione immessa al consumo".
In Italia la situazione del mercato continua a preoccupare
per il costante calo dei consumi. Terriaca, in particolare,
teme "le importazioni dai paesi terzi che, nella maggior parte
dei casi, non sono conformi alle normative comunitarie in tema
di sicurezza alimentare e di misure ambientali e che purtroppo
sono favorite da prezzi di gran lunga inferiori ai prodotti
italiani, sui quali pesa anche l'impatto di costi di produzione
mediamente più alti. Rendere obbligatorio in tutta Europa
l'indicazione d'origine del miele in etichetta - conclude -
metterebbe in qualche modo fine alla concorrenza sleale verso le
nostre produzioni, oltre a garantire una maggiore trasparenza
nei confronti dei consumatori finali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA