In 20 anni, attraverso il programma Siticibo di Banco Alimentare, sono stati raccolti oltre 13 milioni di pasti dalla ristorazione e sono state recuperate 95mila tonnellate di alimenti, equivalenti a 190 milioni di pasti dai punti vendita della Grande distribuzione organizzata (Gdo). Nel 2022 Siticibo ha permesso di recuperare 16.419 tonnellate di cibo, per un totale di 32.837.544 pasti. Sono i dati comunicati ieri a Milano dall'organizzazione benefica Banco Alimentare in occasione delle celebrazioni per i venti anni di Siticibo, programma e applicazione della Legge 155/2003, "cosiddetta del Buon Samaritano", fortemente richiesta da Banco Alimentare - sottolinea una nota - quale soluzione giuridica a un'impellenza etico-sociale che fino ad allora non si era potuta affrontare: l'elevato spreco di alimenti nelle mense scolastiche e nella ristorazione collettiva, che contrastava con l'allungarsi delle file fuori dalle mense per poveri".
L'organizzazione benefica segnala che dal 2005 è stato avviato anche il recupero dal canale Gdo, "ovvero dai supermercati da cui vengono ritirate le eccedenze alimentari secche, fresche, cotte, surgelate che non possono più essere commercializzate, ma possono essere donate". Banco Alimentare ricorda inoltre che un forte impulso al programma Siticibo e ulteriore opportunità di sviluppo è arrivato con l'entrata l'entrata in vigore della Legge 166 nel 2016, la cosiddetta legge Gadda "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi".
Per il futuro Banco Alimentare punta a un ulteriore sviluppo con un obiettivo di aumento nel triennio del numero dei punti vendita Gdo coinvolti (+24%) e una conseguente crescita degli alimenti recuperati (+20%) - spiegano i responsabili -. Per il canale della Ristorazione si punta invece al consolidamento e alla stabilizzazione dell'attività attuale, "che purtroppo - sostengono- risente ancora degli effetti negativi legati al periodo pandemico".