(v. 'Oncologi, aumentare di 5 euro ...', delle 10.13)
Il 62% degli italiani - inclusi
soggetti fumatori - si dice favorevole ad un aumento del prezzo
dei pacchetti di sigarette da 6 a 10 euro, finalizzando i ricavi
al sostegno del Servizio sanitario nazionale, ai supporti per
aiutare a smettere l'abitudine del fumo e per finanziare la
ricerca. Inoltre, nel nostro paese i prezzi delle sigarette sono
tra i più bassi in Europa, con una media di 6 euro a pacchetto
contro gli oltre 10 di varie nazioni. Il dato emerge da
un'indagine condotta dall'Istituto di ricerche farmacologiche
Mario Negri e la Doxa su un campione di 2000 persone nel 2024,
ed è stato illustrato da Silvano Gallus, capo del Laboratorio di
ricerca sugli stili di vita del Mario Negri, alla conferenza
stampa in Senato per la presentazione della campagna
'SostenereSsn'.
"Anche la Banca mondiale - spiega Gallus - considera
l'aumento del prezzo tramite aumento della tassazione una delle
più importanti strategie da attuare in un programma governativo
di controllo del tabagismo. Ed anche la Convenzione quadro per
la lotta al tabagismo, cui l'Italia ha aderito, considera prezzo
e tassazione come misure per ridurre la domanda di tabacco. E'
stato calcolato che ad un aumento del 10% del prezzo,
corrisponda il 4% di riduzione dei consumi". Come prima cosa, ha
affermato, "vanno smontati i falsi miti, come quello che i
prezzi delle sigarette siano già alti. Infatti, se in Italia nel
2021 un pacchetto costa circa 6 euro, in Inghilterra costa 12
euro, in Francia 9 euro, in Romania 8, in Olanda 6,90, in
Polonia e Germania 6,46. Solo in Spagna il costo è minore e pari
a 5,54 euro. Nel 2024 però un pacchetto di uno dei maggiori
marchi di sigarette in Italia ha il costo di 6,20 euro contro i
12,50 della Francia". Inoltre, evidenzia Gallus, "in Italia,
senza alcuna ragione giustificata da evidenze scientifiche, le
accise per le e-cig sono meno di un terzo rispetto a quelle per
le sigarette e l'Italia con questo sconto fiscale regala ogni
anno miliardi di euro all'industria del tabacco". Su tutto,
conclude l'esperto, "va considerato che il fumo è oggi
responsabile di una parte sostanziale delle spese del Ssn". E'
stato infatti calcolato che la spesa per il Ssn sia pari a circa
un miliardo l'anno solo per il trattamento del tumore del
polmone, che vede proprio nel fumo la causa maggiore, e di 25
miliardi per il totale delle neoplasie.
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