- In Italia al momento ci sono poco più di 1.200 veterinari per circa 350mila aziende zootecniche, una criticità importante a fronte di quanto stabilito nel 2017 dal decreto ministeriale che ha istituito la figura del veterinario aziendale con il compito di lavorare all'interno degli allevamenti. Inoltre, in questi anni, la normativa si è evoluta e richiede sempre di più la presenza di tale figura nelle imprese zootecniche. La questione è stata affrontata nel primo incontro promosso da Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani insieme alle rappresentanze dei veterinari privati e pubblici e all'Ordine dei veterinari, le organizzazioni agricole e di filiera. Parti che hanno concordato per arrivare a un provvedimento ministeriale che aiuti a definire meglio questa figura e le sue funzioni, nell'ottica di venire incontro alle necessità tecniche e garantire lo stato sanitario degli allevamenti.
La carenza dei veterinari, complice anche la tendenza degli studenti del corso di laurea, orientati più verso la specializzazione sugli animali da compagnia piuttosto che sugli animali da reddito, acuita dalle richieste della normativa europea e nazionale, sta creando problemi alle aziende zootecniche che necessitano di indicazioni chiare rispetto al rapporto con il veterinario aziendale e le sue funzioni.
Il primo incontro è stato proficuo e le parti hanno concordato di voler proseguire il percorso di confronto per arrivare a un provvedimento ministeriale che aiuti a definire meglio questa figura e le sue funzioni, nell'ottica di venire incontro alle necessità tecniche e garantire lo stato sanitario degli allevamenti italiani rendendoli ancora più competitivi.
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