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Onu, profondamente sbagliato il mondo in cui si soffre la fame

Onu, profondamente sbagliato il mondo in cui si soffre la fame

Fao; 733 mln persone senza cibo, diete malsane per 2,8 miliardi

ROMA, 16 ottobre 2024, 13:49

Redazione ANSA

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Save The Children: ogni 2 secondi nasce un bimbo destinato alla fame - RIPRODUZIONE RISERVATA

Save The Children: ogni 2 secondi nasce un bimbo destinato alla fame - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "C'è qualcosa di profondamente sbagliato in un mondo in cui la fame e la malnutrizione sono una realtà per miliardi di bambini, donne e uomini. Nella Giornata mondiale dell'alimentazione agiamo insieme per sostenere il diritto al cibo per una vita e un futuro migliore". E' il messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in occasione del World Food Day che si celebra oggi.

 In questa giornata la Fao ricorda che le persone che soffrono la fame nel mondo, a causa di conflitti, eventi climatici e recessioni economiche, sono 733 milioni, anche se gli agricoltori producono abbastanza cibo da sfamare gran parte della popolazione mondiale. La Fao ricorda che il cibo è il terzo bisogno umano più elementare dopo l'aria e l'acqua e che tutti dovrebbero avere diritto ad un'alimentazione adeguata mentre, ad esempio, 2,8 miliardi di persone nel mondo non possono permettersi una dieta sana e le diete malsane sono la causa principale di tutte le forme di malnutrizione (denutrizione, carenze di micronutrienti e obesità), che esistono oggi nella maggior parte dei paesi in tutte le classi socio-economiche. Le persone più vulnerabili sono dunque costrette a ripiegare su alimenti base o cibi più economici poco salutari. Inoltre, i sistemi agroalimentari, nel loro complesso, sono vulnerabili alle catastrofi e alle crisi, in particolare agli effetti dei cambiamenti climatici, ma allo stesso tempo generano inquinamento, degradano il suolo, l'acqua e l'aria e contribuiscono alle emissioni di gas serra e alla perdita di biodiversità La Fao sollecita dunque la trasformazione dei sistemi agroalimentari per mitigare i cambiamenti climatici e sostenere mezzi di sussistenza pacifici, resilienti e inclusivi per tutti.

 


   

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