(IRENE VOLPE, CUCINARE LE EMOZIONI,
Slow Food Editore pp. 228, 19,90 euro)
Cos'è l'acquafaba? Come si prepara, dal punto di vista pratico,
la vera crostata della nonna, o le ciambelline al vino? E come
sostituire le farine nella frolla? E come creare (e mantenere)
il lievito madre? Tra mille libri di cucina, eccone uno che,
anziché puntare dritto sulle ricette, scommetta sulla tecnica.
"Spiegata facile", come si dice, ma con estrema precisione.
Lo ha scritto una giovane cuoca, Irene Volpe, che nel suo
"Cucinare le emozioni" (Slow Food Editore) offre risposte a
tutto tondo sulle molte curiosità che possono nascere in cucina.
E' anche un libro molto personale, in cui l'autrice condivide un
percorso culinario intriso di ricordi, delusioni, e gioie,
trasformando la cucina in uno specchio di vita. Volpe si rivela
non solo come cuoca esperta e preparata ma anche come persona
schietta ed eclettica, capace di trasmettere un messaggio
profondo sull'arte di vivere attraverso il cibo.
Nelle pagine del volume, si percepisce come la cucina possa
divenire un rifugio per le difficoltà e un laboratorio per il
benessere. Il libro è un invito a sperimentare e mettersi in
gioco, come scrive l'autrice in retrocopertina. Romana, classe
1998, Irene Volpe scopre la sua passione per la cucina durante
la pandemia, arriva sul podio a Masterchef Italia e, conclusa
l'esperienza tv, continua la sua formazione lavorando anche in
ristoranti di prim'ordine come il tristellato milanese Mudec,
guidato da Enrico Bartolini. Molto attiva sui social, il suo
profilo Instagram conta 200 mila follower. E questo è il suo
primo libro.
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