I focolai di lingua blu in Sardegna sfondano quota 1300 (1324 secondo il nuovo report dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna) e nella maggior parte dei casi il virus che sta circolando, soprattutto nel centro-sud dell'Isola), è quello del sierotipo 3 per il quale il vaccino non è ancora disponibile non essendo stata autorizzata la commercializzazione sul territorio italiano. Sono, invece, in regolare distribuzione i vaccini per i sierotipi 4 e 8 già da tempo acquisiti e in disponibilità dell'istituto zooprofilattico sardo.
La conferma della criticità sul fronte della profilassi per il sierotipo 3 arriva dalla Regione che ieri, con gli assessori della Sanità e dell'Agricoltura, Armando Bartolazzi e Gian Franco Satta, ha incontrato le associazioni di categoria degli allevatori. Presenti all'incontro, oltre agli staff e ai direttori generali dei rispettivi assessorati, la commissaria dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Simonetta Cherchi, e la dirigente del Servizio Veterinario, Daniela Mulas.
Nel frattempo viene istituito un tavolo interassessoriale che coinvolge le strutture tecniche e le associazioni di categoria anche nell'ottica di programmare interventi pluriennali per superare le croniche emergenze annuali. L'incontro si è chiuso con l'impegno da parte dei due assessori a partire con una nuova strategia vaccinale che affronti l'emergenza con massive procedure di vaccinazione. "Nell'esprimere soddisfazione per l'incontro effettuato - ha spiegato Bertolazzi - l'assessorato si impegnerà ad iniziare una nuova politica vaccinale nei riguardi della blue tongue condividendo le azioni da porre in essere con i rappresentanti di categoria". "L'approccio interassessoriale della sanità e dell'agricoltura insieme coinvolti per la difesa del nostro comparto primario dimostra la volontà concreta di programmare tempestivamente tutte le attività connesse alla salvaguardia del patrimonio zootecnico della regione", ha concluso Satta.
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