La 'guerra' dell'Erbazzone.
La torta salata reggiana a base di bietole è al centro di una
querelle per ottenere il riconoscimento del marchio Igp
dell'Emilia-Romagna. Ad aprile, l'associazione produttori - che
si è costituita proprio per promuovere l'eccellenza tipica di
Reggio Emilia e provincia - con il supporto di Comune e Regione
Emilia-Romagna, aveva ottenuto l'ok da parte del ministero
dell'Agricoltura, il quale ha mandato il dossier a Bruxelles,
dove la Commissione Europea ha il potere di avvallare l'entrata
nell'albo di Dop e Igp. Ma l'iter si è bloccato a causa di un
ricorso al Tar del Lazio da parte della società Sfoglia Torino,
proprietaria del marchio Righi che produce Erbazzone.
Motivo? Qualora passasse il riconoscimento, si sancirebbe un
disciplinare che delimiterebbe i luoghi geografici di produzione
alla sola provincia reggiana per poterlo chiamare Erbazzone
Reggiano Dop. Marchio di cui non si potrebbe fregiare Righi
sfornando il prodotto appunto a Torino.
L'associazione produttori Erbazzone Reggiano (che comprende
Nonna Lea, Fattoria Italia, Bottega Gastronomica, La Vecchia
Resdora, e Big) ha deciso dunque di costituirsi nel procedimento
a difesa del provvedimento impugnato da Sfoglia Torino. "Appare
davvero incredibile che un'azienda, per di più proprietaria di
un marchio reggiano storico, tenti di interrompere l'iter
positivo, da poco avvallato dal Ministero dell'Agricoltura, per
il riconoscimento dell'indicazione geografica protetta
all'Erbazzone Reggiano - recita un comunicato a firma degli
avvocati Giuseppe Pagliani e Gianluca Dallari, ai quali si è
affidata l'associazione - Daremo battaglia in tutte le sedi
opportune affinché venga riconosciuta l'importante tutela della
indicazione geografica protetta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA