Nasce la nuova zona geografica di
provenienza del tartufo bianco della Lunigiana (Massa Carrara).
La delibera, illustrata dal presidente della commissione
sviluppo economico Gianni Anselmi (Pd) è stata approvata
all'unanimità dal Consiglio regionale con 33 voti a favore.
La nuova zona geografica è costituita dai territori dei
comuni di Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano,
Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo,
Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca in Lunigiana e Zeri.
"La zona - ha spiegato Anselmi - si va ad aggiungere a quelle
già esistenti che riguardano il Casentino, le Colline
sanminiatesi, le Crete senesi, il Mugello, la Val Tiberina e la
Lucchesia. L'istruttoria si è conclusa in modo positivo e
un'indagine del dipartimento scienze della vita dell'Università
degli studi di Siena ha confermato la presenza della tartufaia
nei comuni interessati".
La nuova area, è stato spiegato, viene istituita ai sensi
dell'art. 15 della legge regionale 50/1995 sulle 'Norme per la
raccolta, coltivazione e commercio di tartufi freschi e
conservati destinati al consumo e per la tutela e valorizzazione
degli ecosistemi tartufigeni' che prevede che la Giunta
regionale possa proporre al Consiglio l'istituzione di nuove
zone geografiche di provenienza del prodotto con la relativa
delimitazione con l'obiettivo di qualificare la produzione
regionale tartuficola e far conoscere al consumatore la
provenienza del prodotto. Durante il dibattito la capogruppo
della Lega Elena Meini ha sottolineato come "l'iter di questo
atto sia l'ennesima dimostrazione di come non funzionino le cose
dal punto di vista amministrativo perché il 2 agosto 2023 è
stata approvata la legge regionale 36 che si occupa del
patrimonio tartuficolo toscano e dopo un anno il regolamento
attuativo non ha visto la luce nemmeno in commissione".
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