"Mentre tutto il mondo celebra la
pasta, alimento fondamentale della nostra dieta e della nostra
cultura, vogliamo sottolineare ancora di più la qualità e
l'importanza di quella bio, realizzata cioè con materie prime di
coltivazione biologica. Sono sempre di più le persone che
scelgono questo tipo di pasta, che non soltanto mantiene intatti
i valori nutritivi e il gusto, ma è anche contraddistinta da
un'alta digeribilità e dal suo essere ecosostenibile". Così
Giuseppe Romano, presidente di Aiab, in occasione del World
Pasta Day che si celebrerà mercoledì 25 ottobre.
I dati del rapporto "Bio in cifre 2023" mostrano come oltre
360.000 ettari di superficie agricola nel 2022 è stata destinata
alla coltivazione di cereali bio (dato in crescita del 5,1%
rispetto al 2021). Di questi, 164.502 ettari sono destinati
coltivati a grano duro, 64.027 a grano tenero e farro, mentre il
resto ad altri cereali (segale, orzo, avena, ecc…). La regione
con le superfici maggiori dedicate ai cereali bio è la Puglia
(oltre 63.000 ettari), seguita da Sicilia (oltre 50.000) e
Basilicata (42.143 ettari). La pasta e gli altri derivati dei
cereali, inoltre, valgono l'11,4% dei consumi totali del bio in
Italia.
"Scegliere un prodotto bio, e in particolare la pasta, -
aggiunge Romano - significa avere un occhio di riguardo non
soltanto per la propria salute e il proprio benessere, ma per
quello dello stesso pianeta in cui viviamo. Le coltivazioni bio,
infatti, sono sottoposte a una certificazione che prevede alcuni
importanti obiettivi come contribuire a tutelare l'ambiente e il
clima, conservare a lungo termine la fertilità dei suoli,
contribuire a un alto livello di biodiversità ed anche
promuovere le filiere corte e la produzione locale".
"Attenzione dunque - conclude Romano - a trovare il logo del
bio, l'Eurofoglia, sulle confezioni di pasta che acquistiamo. In
questo modo potremmo goderci uno dei nostri alimenti più
rappresentativi, consapevoli di aver fatto una scelta
sostenibile e responsabile".
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