Sconfiggere per sempre l'idea del
"menù turistico" attraverso una offerta enogastronomica di
qualità. A Pompei, una delle mete più frequentate da italiani e
stranieri, i ristoratori puntano sulle eccellenze del territorio
per favorire un nuovo circuito del food. Sono sempre meno i
locali che segnalano all'ingresso, sulla classica lavagnetta,
semplici piatti di "spaghetti a vongole" o "frittura di pesce".
"Ogni anno - racconta Vincenzo Fortunato, co-titolare con il
fratello gemello chef Alberto de "La Bettola del Gusto" -
vengono a Pompei milioni di visitatori anche per apprezzare la
nostra proposta enogastronomica. Ci siamo chiesti, perché non
offrire all'avventore di passaggio piuttosto che il classico
menù turistico a 15 euro, un buon piatto fatto con pasta,
pomodoro e formaggio di qualità allo stesso prezzo? E questa
scelta ci sta dando ragione. Negli ultimi anni sta crescendo in
modo serio la ristorazione di questa città, tutto il comparto
ristorativo sta facendo passi da gigante. E quindi questo fa sì
che il turista che arriva a Pompei, resta qui anche per il cibo
che offriamo". Classe '85, originari di Gragnano, Vincenzo ed
Alberto, attraverso la ristorazione, dal 2010 raccontano la loro
versione di Pompei. Una proposta diversificata ed incentrata su
quell'alleanza tra cuochi e produttori di presidi Slow Food che
rappresenta garanzia di qualità e desiderio di fare rete nel
territorio.
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