Il Consorzio di Tutela Vini Piceni,
nato nel 2002 per valorizzare la produzione enologica del
Piceno, oggi vanta 56 soci, tra aziende agricole e cantine
Picene, per un totale di circa 700 viticoltori; vanta il Docg
più diffuso delle Marche, l'Offida, nelle tipologie Pecorino,
Passerina e Rosso; ma anche tre vini Doc: il Rosso Piceno (anche
nella tipologia Superiore), il rosso più prodotto nella regione,
il Falerio (anche Pecorino) ed il Terre di Offida nelle versioni
Passerina Spumante e Passito. Nel 2023 sono state circa 7,5
milioni le bottiglie prodotte. Questi i numeri del Consorzio il
cui presidente, Simone Capecci ha incontrato nei giorni scorsi
il Ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare
Francesco Lollobrigida, in occasione della vista di quest'ultimo
ad Ascoli Piceno.
Durante il breve incontro, fa sapere il Consorzio, al
ministro è stata ricordata "l'annosa questione dell'indicazione
del vitigno 'Montepulciano'". "I produttori delle nostre
denominazioni di origine, in particolare nel Rosso Piceno dop,
il rosso più diffuso delle Marche, e nell'Offida Rosso docg,
tutelati da questo Consorzio, - ha detto Capecci - devono poter
avere l'opportunità di far conoscere realmente la composizione
ampelografia delle nostre denominazioni di origine. Riteniamo
paradossale che all'atto della descrizione dei vitigni che sono
alla base dei nostri disciplinari, dove il Montepulciano può
arrivare fino all'85%, dovremmo glissare come generico vitigno a
bacca rossa". "Tra l'altro - ha aggiunto - la norma ammetterebbe
solo una descrizione generica, in maniera discorsiva e senza
evidenziazioni di carattere e non campeggerebbe di fianco al
nome della denominazione" Per il Consorzio "la possibilità di
ravvisare concorrenze o confusione è praticamente azzerata e -
ha sottolineato Capecci - il tentativo dell'utilizzo del
sinonimo Cordisco, di cui non si rileva traccia nei nostri
disciplinari, alimentando in questo caso solo confusione, appare
solo un mortificante palliativo".
Il Consorzio vini piceni ha ricordato al ministro che il
termine "Montepulciano" in etichetta andrebbe solamente a
rendere più completa la descrizione delle denominazioni
coinvolte, Offida Rosso docg e Rosso Piceno dop, le cui immagini
sono comunque note per caratteristiche e peculiarità proprie,
legate al territorio di origine, da cui proviene oltre il 50 %
della produzione vitivinicola regionale.
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