Antonio De Cristofaro e Dalila
Di Criscio, del Dipartimento agricoltura, ambiente e alimenti
dell'Università del Molise, in trasferta a Pukë (Albania), su
incarico della Confederazione italiana agricoltori (Cia),
nell'ambito del progetto 'Ruralbania' finanziato dall'Agenzia
italiana per la Cooperazione allo sviluppo, per tenere un corso
di alta formazione e di aggiornamento in apicoltura rivolto
principalmente ai veterinari e alle veterinarie del Servizio
pubblico albanese, ai liberi professionisti agronomi, oltre che
a tecnici pubblici e privati. Sostenere e valorizzare le
produzioni agricole tradizionali per lo sviluppo sostenibile
delle aree rurali albanesi, è tra gli obiettivi del progetto
internazionale che annovera, insieme alla Cia, anche il
partenariato dei 'Volontari nel mondo RTM', l'organizzazione non
governativa di volontariato internazionale che dal 1973 promuove
progetti di cooperazione e solidarietà internazionale in Africa,
Balcani, America Latina e Medio Oriente e che si pone come
mission quella di accompagnare le comunità locali nei processi
di sviluppo sostenibile. Ed è proprio in tale quadro
progettuale, con il compito di offrire una formazione di alto
livello sulla biologia delle api da miele, sulle attività
produttive legate all'apicoltura e soprattutto sulle patologie
apistiche, che si è caratterizzato il ruolo e la partecipazione
didattico-scientifica del Dipartimento agricoltura, ambiente e
alimenti di Unimol. "Gli argomenti trattati durante il corso -
fa sapere l'Ateneo molisano - hanno spaziato in vari e specifici
campi, dalle tecniche di gestione apistica montana e le
rispettive produzioni, alle patologie e avversità apistiche,
varroasi, selezione genetica e normative sanitarie, passando con
un significativo approfondimento all'analisi del ruolo del
'superorganismo', cioè quell'insieme di singoli individui (api)
che uniti posseggono l'organizzazione funzionale necessaria a
garantire la sopravvivenza dell'intero sistema vitale e
complesso (organismo) di una colonia, e che oggi rappresenta il
bioindicatore per eccellenza della salute ambientale".
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