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Il duo Ttozoi e l'arte della muffa

Il duo Ttozoi e l'arte della muffa

In mostra a Roma 30 opere realizzate in 3 siti Unesco

ROMA, 05 giugno 2024, 18:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

A Roma il Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese ospita dal 6 giugno al 15 settembre la mostra 'Genius Loci Ttozoi', che raccoglie 30 opere realizzate da Stefano Forgione e Giuseppe Rossi, in arte Ttozoi, in 3 siti Unesco, luoghi simbolo della storia e della cultura: la Reggia di Caserta, il Colosseo e l'Anfiteatro del complesso archeologico di Pompei. "Ogni luogo è un sito a sé - spiegano i Ttozoi - dove il tempo, la storia e la polvere del tempo, che lo hanno attraversato, imprimono qualcosa di magico e ogni volta differente sulle nostre opere. Ma l'emozione più grande è stata ripercorrere la storia di Roma e poter dipingere all'interno del suo monumento più significativo". L'esposizione, a cura di Gianluca Marziani, racconta l'arte sperimentale del duo campano noto per creare con le muffe opere dei siti storici. Attraverso un metodo di lavoro di trasformazione geneticamente modificata nella pittura, gli artisti depositano tele di iuta grezza, bagnate di acqua e farina miscelate a 4 mani e lasciate coperte per un periodo di tempo che dipende dalla tipologia del luogo, dell'umidità e della luce. Alla fine del processo il risultato sulle tele è davvero sorprendente con colori che vanno dal giallo al blu fino al marrone e al rosso. A questo punto i Ttozoi intervengono sulle tele, stabilizzando il processo e continuando la lavorazione pittorica in studio. Il lavoro artistico dei Ttozoi, realizzato a quattro mani tra casualità e controllo, intende catturare l'anima del luogo, la sua essenza vitale unica e irripetibile, trasferendola sul supporto e lasciando che le trame ne siano spontaneamente pervase fino a diventare cromie percettibili da chi osserva. In questo modo la natura interviene sulla tela come creatore, trasformando tela e natura in elementi attraverso la cui forza è possibile cristallizzare l'essenza stessa della realtà. Lungo il percorso espositivo saranno presenti anche teche che dimostrano il processo e lo sviluppo creativo. "Le opere esposte - spiega il curatore Marziani - si connettono ad artisti come Alberto Burri e Salvatore Emblema, evolvendo però la natura storica delle astrazioni informali, qui ricondotta a un legame profondo con l'atmosfera, il microclima, i batteri". 
   

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