Dipinti, sculture, disegni, ceramiche di Pablo Picasso sono in mostra fino al 29 giugno al Museo del Corso-Polo Museale di Roma. L'esposizione 'Picasso lo straniero', curata da Annie Cohen-Solal con un intervento di Johan Popelard del Musée national Picasso-Paris, riunisce oltre 100 opere realizzate dall'artista spagnolo in Francia, oltre a documenti, fotografie, lettere, video, alcuni inediti assoluti e a un approfondimento sulla ceramica come pratica sovversiva.
Dopo Parigi, New York, Mantova e Milano, la mostra arriva nella Capitale e, con Fondazione Roma e Marsilio Arte, si arricchisce di opere selezionate dalla curatrice esclusivamente per il percorso espositivo del Museo del Corso-Polo Museale, come quelle dedicate alla primavera romana del 1917 trascorsa da Picasso con Jean Cocteau, Erik Satie, Sergej Djaghilev, e Leonid Massine.
"E' una mostra di altissimo prestigio - commenta Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma - con una risonanza internazionale, che rappresenta un segno di grande riconoscimento che il nostro spazio museale si è conquistato in brevissimo tempo".
Le opere in mostra raccontano il periodo in cui Picasso si stabilì in Francia, a partire dal 1904, e dove costruì la propria identità vivendo nella faticosa condizione di immigrato: l'artista spagnolo, infatti, nonostante la fama, non ottenne mai la cittadinanza francese e visse momenti di grande difficoltà come quando nel 1914 gli furono confiscati 700 dei suoi più bei dipinti cubisti, successivamente venduti all'asta. La mostra intende fare chiarezza su questi aspetti, partendo dal libro 'Picasso. Una vita da straniero' della curatrice Annie Cohen-Solal, tradotto in tutto il mondo e pubblicato in Italia da Marsilio Editori. "In Francia Pablo Picasso è un mito nazionale - commenta la curatrice - ma pochi sanno che il pittore venne bollato dalla polizia come 'anarchico sotto sorveglianza'. Eppure, nonostante le umiliazioni, i rifiuti e le varie battute d'arresto che Picasso dovette subire al suo arrivo in una Francia xenofoba, l'artista andò avanti, costruendo ostinatamente la sua opera". Il percorso cronologico dell'esposizione conferma come l'artista si sia affermato, straniero in Francia, e abbia imposto le sue rivoluzioni estetiche e le sue ideologie politiche.
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