Nella seconda metà dell'Ottocento è
arrivato sulle tavole dei genovesi. Poi ha conquistato le tavole
dei liguri e oggi è una prelibatezza internazionale tanto che
ogni anno si celebra al Ducale il campionato del mondo per
individuare il miglior preparatore. È il pesto, del quale si è
parlato questo pomeriggio nella Sala Trasparenza della Regione
nell'ambito di un incontro dedicato alla valorizzazione del
ruolo dell'agricoltura e dei prodotti territoriali, promosso
dall'Accademia Italiana della Cucina con l'Assessorato
all'Agricoltura della Regione. Un'occasione per presentare il
nuovo libro scritto da Paolo Lingua e edito da De Ferrari, "Il
segreto del pesto".
L'incontro è stato aperto da Jessica Nicolini, coordinatrice
delle politiche culturali della Regione e dall'assessore
all'agricoltura e dal vicepresidente della Regione Alessandro
Piana che ha ricordato che la Liguria produce il 40% di basilico
dell'intera produzione italiana con circa 900 mila mazzetti
l'anno. Da anni Paolo Lingua, giornalista e saggista,
coordinatore territoriale per la Liguria dell'Accademia della
Cucina, affronta temi relativi alla cucina con particolare
attenzione ai prodotti della nostra regione, affrontati anche e
soprattutto sul piano storico ed economico.
Nel libro, scritto con penna agile e leggera, Lingua si
sofferma sul basilico individuandone la tipologia di
coltivazione e il suo inserimento nella tradizione culinaria
ligure fino ad arrivare all'ipotesi della nascita del pesto:
non esistono documenti ufficiali e si può supporre che intorno
alla metà dell'Ottocento a un cuoco sia venuta l'idea di
amalgamare un battuto di basilico con una salsa agliata. Ampio
spazio è poi dedicato alla pasta con attenzione alla storia
economica e mercantile di Genova, dominatrice a lungo del
mercato del grano.
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