Il 21 maggio si celebra in tutto il mondo la giornata del tè con cerimonie, mostre e incontri. Nell’edizione di quest’anno grande attenzione viene data al ruolo delle donne e al loro contributo nella produzione e nel consumo del tè. In attesa di partecipare a manifestazioni e a cerimonie di degustazione, ecco un viaggio tra i mille modi per bere e preparare il tè: salato, freddo, con foglie di menta, con il latte, con il cardamomo o con l’anice stellato.
Partiamo dalla Cina, luogo dove nacque come bevanda, preparata con foglie cotte a vapore, pestate in un mortaio e ridotte a un panetto che veniva poi bollito con riso, zenzero, sale, buccia di arancia, spezie, latte e a volte cipolle. ‘Gongfu Cha’ è il rito tradizionale di servire il tè, che segue regole precise e rigide; le varietà sono tantissime, anche se quella verde è la più diffusa: il ‘Long Jing’ è apprezzato per il suo carattere tostato e il sapore fruttato, mentre il ‘Pi Lo Chun’ è una varietà molto rara, prodotta da germogli lanuginosi e da giovani foglie che si trovano solo nelle montagne del Dong Ting. Affascinante è la cerimonia del tè anche in Giappone: la ‘Chado’ o ‘Cha no yu’ è un rito secolare influenzato dal Buddismo Zen, che si svolge all’interno di piccoli edifici di legno situati in giardini ricchi di acqua e di rocce. Tra le tante varietà di tè, la più diffusa è la ‘matcha’, polvere di tè verde nota per le sue proprietà antiossidanti; le altre sono il ‘bancha’, profumato e digestivo, e il ‘sencha’, perfetto per accompagnare il sushi.
In Tibet si beve il ‘Po Cha’, tè nero con burro e sale, raccolto in grandi termos colorati. Il tè delle 5 del pomeriggio è il rito più diffuso e popolare in Gran Bretagna ed è una consuetudine accompagnata da regole di etichetta e dalla nascita di accessori e utensili, come le scatole in cui conservare le foglie fragranti, gli infusori, le zuccheriere, le lattiere e i servizi da tè in porcellana o d’argento. Per accompagnare il tè sono nati dolci alla marmellata, muffin e piccoli sandwich come quelli al cetriolo. Oggi il rito del tè pomeridiano è presente in ogni famiglia inglese anche se la bevanda viene consumata a ogni ora, quasi sempre accompagnato dal latte. In Marocco la cerimonia del tè è una parte imprescindibile dell’ospitalità nordafricana: ovunque, nei locali o per strada, si assiste a rito del tè verde cinese Gunpowder, fresco e dissetante, un’aromatica miscela di foglie di menta e addolcita da 5 zollette di zucchero. La cerimonia è accompagnata da gesti lenti e ben calcolati e viene accompagnata da squisiti dolci.
Il tè in India si chiama ‘chai’ e si beve arricchito con cannella, cardamomo, pepe nero e chiodi di garofano e addolcito con latte caldo e zucchero, talvolta con zenzero fresco grattugiato. E’ la bevanda più diffusa, introdotta dagli inglesi agli inizi dell’800, e si consuma caldissima soprattutto in bicchierini di vetro. Anche in Turchia il tè è una bevanda molto diffusa: il ‘cay’, tè nero dal gusto e dall’aroma forti proveniente dalle regioni del Mar Nero, viene servito in bicchieri decorati a forma di tulipano. Anche la teiera è particolare e decorata: è divisa in due e dalla parte superiore il tè scende verso il basso dove viene diluito con acqua bollente.
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