Quartiere che vai, cibo tipico che
trovi. Lo scrittore napoletano Amedeo Colella ha presentato
'Naples: An Eater's Guide to the City', la prima guida
gastronomica scritta in inglese e suddivisa in quartieri.
Insieme a lui, nella Galleria Principe di Napoli, allo spazio
Bistrot Lazzarelle, anche il console generale degli Stati Uniti
d'America a Napoli Tracy Roberts-Pounds. La pubblicazione di
Culinary Backstreets, azienda specializzata in viaggi e
pubblicazioni culinarie, con il contributo di Giuseppe D'Angelo
e Luciana Squadrilli, promette di diventare uno strumento
indispensabile per gli amanti del cibo, i viaggiatori.
"Sono contentissima di essere qui e questo libro è
importantissimo. Ci sono tanti americani che vengono a Napoli
per apprezzare la cultura napoletana ma soprattutto il buon
cibo" sottolinea il console. Si va dalle strade suggestive del
centro storico con i suoi tesori (un ristorante che vende solo
piatti con ragù, un negozio di quarta generazione che sperimenta
con sashimi di baccalà) ai quartieri spagnoli 'shabby-chic',
dove una salumeria old-school prepara l'aperitivo più ricercato
della città. L'esplorazione porta il lettore fino ai quartieri
meno frequentati, come Pendino, culla della pizza fritta che ha
ispirato 'L'oro di Napoli' con Sophia Loren, e fino ai luoghi
della Campania, come Paestum e la Strada della Mozzarella.
"Oltre la pizza e ciò che troverete elencato nella maggior
parte delle guide, esiste una vasta gamma di piatti, prodotti
regionali e, più importante, di luoghi che riflettono il ruolo
di Napoli come cuore delle identità emergenti d'Italia" spiega
Amedeo Colella. Menzionate anche le sue iconiche pizzerie,
templi del cibo fritto. Per approfondire ulteriormente
l'esplorazione, il libro presenta una sezione "Specials", che
approfondisce alcuni dei segreti più affascinanti della città -
dalla cultura dell'aperitivo alle sue pietre miliari, come
pomodori e formaggio.
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