Si è spenta a 114 anni, la notte della vigilia di Natale nella sua casa di Faenza, nel Ravennate, Claudia Baccarini Baldi.
Era la donna più anziana d'Italia: nata il 13 ottobre 1910 e, per longevità era la terza in Europa e tra le prime dieci al mondo. Sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, vedova dal 1998, ha cresciuto dieci figli e aveva una cinquantina tra nipoti e pronipoti, sparsi anche in giro per il mondo. Si ritroveranno uniti per l'ultimo saluto domani, sabato 28 dicembre, alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Francesco. "La sua longevità l'ha resa un simbolo di resilienza e memoria storica per Faenza. Fino a pochi anni fa, infatti, partecipava attivamente alla vita sociale e religiosa con uno stile sobrio ed equilibrato. Nonostante qualche piccolo acciacco tipico dell'età, ha mantenuto sempre una mente lucida e attenta. A nome della città, dell'amministrazione comunale e a titolo personale, esprimo le mie più sentite condoglianze a quanti le volevano bene e alla famiglia, con cui ero costantemente in contatto", l'ha ricordata il sindaco Massimo Isola.
Ha attraversato due guerre mondiali, l'arrivo del nuovo millennio, ha superato il Covid e di recente due alluvioni che hanno colpito pesantemente la sua città. "E' stata bene fino all'ultimo - hanno raccontato al Resto del Carlino i nipoti - è morta serenamente nella sua casa la sera del 24, la sera dell'apertura della porta santa. E ci piace pensare che, vista la sua grande devozione, sia stata tra le prime a varcare proprio quella porta". Lavoro a maglia, a cui si dedicava anche di recente, pianoforte (ricordava alcuni brani di Mozart e Beethoven) e cucina romagnola, le sue passioni, unite ad una fede molto solida. Per il suo 114esimo compleanno le era stata preparata una torta al cioccolato, molto amata, così come anche i cappelletti. Per sentire vicini i parenti più lontani parlava loro con videochiamate: "Sembra passato molto più di un secolo - continuano i nipoti - per come è cambiato in fretta il mondo sotto i suoi occhi". "Era un po' uno dei nostri simboli e una testimone preziosa della nostra storia collettiva. E' stata una figura di rilievo nella nostra comunità e testimone di oltre un secolo di trasformazioni storiche e sociali", ha aggiunto il sindaco Isola.
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