BRUXELLES - La Russia sta impiegando l'intelligenza artificiale (IA) generativa nelle sue campagne di disinformazione online ma finora con scarsi risultati. È questa in sintesi la valutazione che emerge dall'ultimo report pubblicato da Meta.
Oggetto della relazione sono i cosiddetti Coordinated Inauthentic Behavior (Cib) ossia gli "sforzi coordinati volti a manipolare il dibattito pubblico per un obiettivo strategico in cui gli account falsi sono al centro dell'operazione".
Ebbene, il colosso dei social network, proprietario di Facebook e Instagram, rileva diverse tendenze nell'uso della nuova tecnologia per creare e amplificare la diffusione di fake news. Ad esempio, l'IA generativa è stata impiegata per generare post e tradurre i contenuti in Doppelganger, la più persistente operazione di influenza russa, l'IA generativa è stata utilizzata per generare post e tradurre i contenuti, oltre che per creare delle immagini uniche che possano così sfuggire al rilevamento automatico su scala.
Per Meta, tuttavia, le tattiche basate sull'IA generativa "forniscono agli autori delle minacce solo guadagni incrementali in termini di produttività e generazione di contenuti" senza peraltro ostacolare "la capacità" del gigante social di "interrompere le loro operazioni di influenza".
La Russia, si osserva ancora nel report, resta "la prima fonte" di reti Cib mondiali, seguita da Iran e Cina. Se all'inizio le campagne di disinformazione del Cremlino spaziavano su diversi temi, dall'invasione russa dell'Ucraina si sono concentrate sul sostegno a Kiev nella sua difesa contro la Russia. Per questo, "da qui alle elezioni americane, avverte Meta, "ci aspettiamo che le operazioni basate in Russia promuovano commenti di sostegno ai candidati che si oppongono agli aiuti all'Ucraina e critichino quelli che sostengono la sua difesa".
"Ciò - si legge nel report - potrebbe assumere la forma di attribuire le difficoltà economiche degli Stati Uniti alla fornitura di aiuti finanziari all'Ucraina, dipingere il governo ucraino come inaffidabile o amplificare le voci che esprimono opinioni pro-Russia sulla guerra e sulle sue prospettive".
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