BRUXELLES - Una politica di coesione più "adatta alle caratteristiche di ciascuna regione", più attenta alla "dimensione delle riforme", meno complessa in termini di burocrazia e più flessibile: prende forma nelle parole della commissaria Ue, Elisa Ferreira, pronunciate al Bundestag tedesco, la futura politica di coesione dell'Ue.
Convinta che la dimensione territoriale e il modello di "governance multilivello" debbano essere preservati in quanto identificativi dello strumento, Ferreira apre però alla riflessione su "come incorporare una più forte dimensione di riforma nella politica". Riforme a cui legare le risorse dei fondi di coesione, che funzionino come volano per lo sviluppo "promuovendo la produttività, l'innovazione e le competenze, superando gli ostacoli alla crescita", visto che gli investimenti da soli non bastano.
Le riforme - ha precisato ancora la politica portoghese - dovranno essere adattate alle "esigenze e alla situazione specifica di ogni regione e Stato membro". Un sistema di spesa legato alle riforme avvicinerebbe nei fatti la politica di coesione a un modello in stile 'Recovery Fund', anche se la commissaria ha sottolineato la necessità di conservare l'approccio multilivello. Gli altri tre pilastri evidenziati da Ferreira come priorità per la futura revisione sono la necessità di rendere la politica più adatta alle caratteristiche di ciascuna regione europea, un'amministrazione pubblica moderna e capace di aiutare le regioni a spendere le risorse e, infine, una maggiore flessibilità nel sistema per passare da soluzioni di emergenza ad hoc a una capacità di risposta strutturale alle crisi e ai cambiamenti.
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