BRUXELLES - Adattare la futura politica di coesione post-2027 alle sfide strutturali e a quelle esistenti che l'Unione europea deve affrontare: è quanto chiederanno i ventisette ministri della Coesione dei 27 Stati membri Ue nelle conclusioni che saranno adottate martedì prossimo al prossimo Consiglio Ue coesione in programma a Lussemburgo. Le conclusioni saranno una risposta dei ventisette al nono rapporto sulla politica di coesione pubblicato alla fine di marzo dalla Commissione Ue, gettando le basi per la revisione della futura politica a cui lavorerà il prossimo esecutivo comunitario.
Il testo - riferisce un alto funzionario dell'Ue in vista della riunione - sottolinea che lo strumento è "una politica in evoluzione e invita la Commissione a presentare altre proposte per adattare la politica di coesione alle sfide strutturali ed emergenti". Per i ministri il "rapporto mostra che la politica di coesione sta mantenendo le sue promesse, stimolando la crescita economica e i posti di lavoro, facilitando le transizioni verdi e digitali e fornendo un forte sostegno agli Stati membri e alle regioni, soprattutto in tempi di crisi". Nonostante questo i ministri sottolineeranno che "le sfide rimangono, come i cambiamenti demografici e le disparità tra le grandi aree metropolitane e altre regioni più rurali".
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