BRUXELLES - Bruxelles analizza "le implicazioni" della sentenza della Corte di giustizia Ue sulla conformità ambientale dell'ex Ilva, ma la decisione sul possibile stop dell'impianto a tutela della salute pubblica "spetta al tribunale di Milano". Lo fa sapere un portavoce della Commissione Ue rispondendo a una domanda sull'eventualità che Roma stia violando le indicazioni dei giudici Ue mantenendo l'acciaieria - dal 31 luglio ufficialmente in vendita - in attività seppur a ritmo ridotto. A giugno la Corte Ue, su richiesta del tribunale di Milano, aveva stabilito che in presenza di "pericoli gravi per l'ambiente e la salute umana" l'attività dell'ex Ilva "deve essere sospesa". L'ultima parola spetta comunque ai giudici lombardi. Dal canto suo - ricorda il portavoce facendo alla procedura d'infrazione pendente da oltre dieci anni nei confronti dell'Italia -, la Commissione europea ha sotto la sua lente anche il report sull'attuazione del piano ambientale elaborato dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). A luglio da Bruxelles era arrivato l'ok al prestito ponte di 320 milioni di euro per l'amministrazione straordinaria.
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