Julian Assange parteciperà
martedì prossimo a un'udienza organizzata dalla commissione per
gli Affari giuridici e i diritti umani dell'assemblea
parlamentare del Consiglio d'Europa in cui sarà esaminata la
detenzione e la condanna impostegli e l'effetto dissuasivo e di
autocensura che ha su tutti i giornalisti, gli editori e altri
soggetti che riferiscono su questioni essenziali per il
funzionamento di una società democratica.
L'assemblea parlamentare, riunita la prossima settimana in
sessione plenaria, dibatterà e voterà mercoledì il rapporto
della socialista islandese Thorhildur Sunna Aevarsdottir sul
"trattamento sproporzionatamente duro" riservato a Julian
Assange, e le misure che possono essere adottate affinché quanto
accaduto a lui non si ripeta. La commissione per gli Affari
giuridici e i diritti umani ha dichiarato di ritenere che le
"accuse sproporzionatamente gravi" mosse contro Assange dalle
autorità statunitensi, così come le pesanti sanzioni previste
dall'Espionage Act per aver compiuto atti di giornalismo,
rientrano nei requisiti stabiliti da una risoluzione
dell'assemblea parlamentare del 2012 sulla definizione di
prigioniero politico. Da Strasburgo indicano che Assange
dovrebbe assistere al dibattito e al voto del rapporto mercoledì
mattina.
Nel 2019, Assange è stato incriminato per 17 capi d'accusa in
base alla legge sullo spionaggio degli Stati Uniti, diventando
così il primo editore ad essere perseguito ai sensi di questa
legislazione per aver divulgato informazioni classificate
ottenute da un informatore. Se fosse stato condannato, avrebbe
rischiato fino a 175 anni di carcere. Assange è stato rilasciato
dalla prigione di Belmarsh il 24 giugno 2024. A Strasburgo terrà
il suo primo intervento pubblico da quando è libero.
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