"Nessuno paga nessuno per "fare
pressione" sul Parlamento europeo o per ricevere istruzioni su
cosa dire o fare. Le Ong ambientali operano in modo
indipendente, guidate dalla scienza e dalle prove sul campo, dai
loro membri, dai consigli direttivi e dalle comunità, non dalla
Commissione europea o da un'istituzione esterna". Lo sottolinea
in una nota l'European Enviromental Bureau (Eeb), la rete di Ong
ecologiste inserita, dal De Telegraaf, nella cosiddetta
inchiesta Green Gate.
"Attraverso i fondi Life, la Commissione europea finanzia
tutte le parti interessate, comprese le imprese e il mondo
accademico, affinché forniscano le loro conoscenze ai
responsabili politici dell'Ue. Anche altri soggetti, come gli
agricoltori, ricevono finanziamenti Life per progetti locali.
Una piccola parte dei fondi Life (che richiedono un
cofinanziamento) - 15,6 milioni di euro all'anno, pari allo
0,006% del bilancio dell'Ue - è destinata alle sovvenzioni
operative per le ONG ambientali, per amplificare la voce dei
cittadini e promuovere l'azione di base.
Le Ong che ricevono le sovvenzioni Life si attengono a
rigorosi processi di trasparenza, responsabilità e audit,
assicurando la piena conformità alle normative Ue. I dettagli
sono pubblici e accessibili tramite il Registro della
trasparenza dell'Ue", spiega la rete di enti no profit. "Non ci
sono attività nascoste. La trasparenza e la responsabilità sono
fondamentali per il processo decisionale e l'uso responsabile
dei fondi pubblici. Ecco perché la Bei ha aderito al Registro UE
per la trasparenza nel 2009, cinque anni prima che diventasse
obbligatorio nel 2014. Il vero scandalo: Il denaro privato
legato a interessi privati è destinato a funzionari pubblici,
come rivelano Transparency International e Corporate European
Observatory. Gli interessi delle imprese spesso lavorano contro
gli interessi pubblici. I principali attori dell'industria dei
Pfas hanno lavorato senza sosta per sviare le responsabilità e
far deragliare il divieto dell'Ue sulle "sostanze chimiche per
sempre". Mentre la società civile ha lavorato per denunciare i
pericoli dei Pfas e proteggere la salute pubblica. Questo è solo
un esempio del ruolo vitale della società civile", conclude Eeb.
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