BRUXELLES - Bruxelles propone di rinviare di un anno, al 2027, l'attuazione del Meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam) e di esentare dai suoi vincoli i piccoli importatori di merci. La proposta fa parte del pacchetto omnibus in arrivo mercoledì come parte della semplificazione della cosiddetta carbon tax. Secondo una bozza visionata dall'ANSA, la Commissione Ue intende spostare la data di inizio della vendita dei certificati Cbam al 2027 e introdurre una soglia a 50 tonnellate di prodotto per anno civile entro la quale le aziende, ad eccezione di elettricità e idrogeno, possono essere esentate dall'acquisto dei certificati di carbonio.
Il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere è già in vigore nella sua fase transitoria da ottobre 2023 applicandosi solo ai settori di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. La fase definitiva dovrebbe entrare in vigore solo a partire dal 2026, ma nella proposta di semplificazione l'obbligo di acquisto dei certificati entrerà in vigore soltanto a partire da febbraio 2027 per dare alle aziende più tempo per adeguarsi.
Il Cbam obbliga le aziende europee all'acquisto di certificati di CO2 relativi ai prodotti importati dai Paesi terzi in maniera speculare a quanto già viene fatto all'interno dei confini Ue tramite il mercato europeo del carbonio (l'Ets). Bruxelles assicura nel documento che "la soglia fissata esenterà la stragrande maggioranza degli importatori dagli obblighi previsti" dal Cbam "mantenendo" tuttavia integro l'obiettivo di ridurre le emissioni facendo pagare i grandi importatori.
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