"La credibilità dell'Europa si
costruisce oggi, anche in vista del dopoguerra e della pace". Lo
dice Sandro Gozi, eurodeputato di Renew e attuale segretario del
Partito democratico europeo, in un'intervista a Repubblica. E'
una necessità, spiega, in particolare nel contesto della guerra
in Ucraina. Gozi afferma che la proposta franco-britannica
"realistica e rappresenta una carta da giocare nel negoziato.
Sostenere la posizione di Zelensky in questa fase non è
velleitario".
"L'obiettivo non è contrapporsi agli Stati Uniti - afferma
Gozi -, ma costruire un pilastro europeo della Nato che dia
credibilità alla nostra capacità di difesa. La verità è che non
possiamo più delegare la nostra sicurezza a elezioni americane
ogni quattro anni". "Un nucleo di Paesi, dentro e fuori l'Ue,
che vuole finalmente fare ciò che De Gasperi auspicava già
decenni fa - afferma -: costruire un'autonomia europea di
sicurezza. Una difesa comune che rafforzi, e non indebolisca, il
pilastro europeo della Nato. Purtroppo, in tutto questo l'Italia
è assente. Giorgia Meloni ha scelto di schierarsi, e lo ha fatto
in modo chiaro, a fianco di Trump e, cosa ancora più grave, di
Vance, come si è visto anche nella recente intervista al
Financial Times. È una scelta che isola l'Italia. Alcuni avevano
paragonato Meloni a Merkel, ma oggi mi pare più simile a Orbán,
forse solo con più furbizia. È un problema serio per l'Europa e
per l'Italia".
Il rischio per l'Italia è di perdere "un'opportunità
irripetibile per partecipare all'integrazione europea. Se
avessimo già oggi una vera Europa della Difesa, forse Vladimir
Putin non avrebbe mai invaso l'Ucraina. Non basta reagire
all'ultimo minuto. Servono urgenza e lungimiranza, come diceva
De Gasperi. Quindi aiutare l'Ucraina adesso, ma anche costruire
le basi perché in futuro questo non accada più. L'Italia
dovrebbe essere protagonista, invece si tira fuori. E questa
assenza rischia di costarci cara".
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