MONS, 30 MAR - Una politica di coesione rafforzata per realizzare una transizione giusta. A meno di tre mesi dalle Europee, città e regioni incalzano le istituzioni sulla necessità di una nuova politica di coesione "come parte del futuro quadro di investimenti dell'Ue incentrato sul sostegno alla coesione economica, sociale e territoriale". "Ci troviamo ora a un bivio: mentre gli europei esprimono il loro voto, spetta a noi che l'Europa risponda con solidarietà e progresso", ha detto il presidente del Comitato europeo delle Regioni, Vasco Alves Cordeiro, nel corso della prima giornata di vertice delle regioni e delle città Ue, organizzato a Mons, in Belgio, dal Comitato europeo delle Regioni.
Il summit ha portato nella città vallona 3500 rappresentanti locali e regionali provenienti da 59 paesi e dai 5 continenti. Un vertice che, a detta della commissaria europea per la Coesione, Elisa Ferreira, è testimonianza del "ruolo cruciale della politica di coesione nel tenere unita l'Europa". Proprio in vista delle elezioni di giugno, "la politica è ora più necessaria che mai" e servirà "a non lasciare indietro nessuno", ha detto la politica portoghese, sostenuta anche da Cordeiro che lanciato l'appello congiunto alle istituzioni Ue e ai governi nazionali per una "politica di coesione rinnovata post-2027 che non lasci nessuno indietro". Una linea condivisa anche dal commissario europeo per il Lavoro, Nicolas Schmit: "Le transizioni verde e digitale devono funzionare per tutti, altrimenti non funzioneranno affatto", ha messo in guardia lo Spitzenkandidat dei Socialisti Ue.
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