ROMA - "Il messaggio è chiaro: per avvicinare l'Europa ai cittadini le Regioni, le Province e i Comuni devono essere messi al centro dell'agenda strategica europea ed essere protagonisti delle attività a livello comunitario. E in questa direzione è andato il nostro impegno: oltre il 25% dei pareri approvati dal Comitato europeo delle Regioni, nell'ultimo biennio, ha avuto come relatore un membro della delegazione italiana che ho l'onore di guidare".
L'ha affermato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, al termine del seminario 'La partecipazione dell'Italia al Comitato delle Regioni nel mandato 2020-25: lavoro svolto e prospettive future', tenutosi oggi a Bruxelles e organizzato dalla delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni, insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome, Anci e Upi.
"Continueremo a muoverci in questa direzione, con l'auspicio - ha aggiunto il governatore del Piemonte - che il Parlamento e la prossima Commissione possano lavorare a favore dei territori con ancora maggiore sinergia, in nome del principio di sussidiarietà. Questi sono stati anni complessi che hanno visto e vedono l'Italia e l'Europa intera confrontarsi con nuove sfide, come la ripresa economica dopo il Covid, la crisi internazionale generata dalle guerre in Ucraina e in Medioriente, la transizione ecologica, le emergenze legate al cambiamento climatico e la sfida delle nuove tecnologie a partire dall'intelligenza artificiale.
Su questo e sull'utilizzo dell'Ai all'interno della pubblica amministrazione, il Comitato delle Regioni - ha detto ancora Cirio - è stato chiamato a redigere un parere, la cui stesura è affidata al Piemonte: l'obiettivo è contribuire a promuovere un approccio etico, trasparente, coordinato, e mi piace dirlo, europeo". Durante il seminario è stata sottolineata l'importanza di lavorare per promuovere tre priorità politiche: garantire la resilienza dei territori e delle comunità locali, anche attraverso l'utilizzo dei fondi di coesione, che non possono diminuire; transizione ecologica, che deve essere giusta, garantendo la crescita economica e la competitività delle imprese europee; avvio da parte dell'Ue di procedure di semplificazione delle sue regole e dei suoi processi amministrativi anche grazie alla digitalizzazione e all'utilizzo dell'Intelligenza artificiale.
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