BRUXELLES - Inserire il turismo delle radici nel quadro dei fondi europei come leva di sviluppo economico, strumento di contrasto al depauperamento delle aree interne e sostegno alla memoria collettiva. A chiederlo è il Comitato europeo delle Regioni che durante la plenaria in corso a Bruxelles ha adottato all'unanimità il parere sulla 'promozione del turismo delle radici per una rivitalizzazione locale sostenibile', a prima firma di Giuseppe Varacalli, funzionario della Regione Calabria. "Circa il 48% dei turisti viaggia per visitare i parenti", spiega l'ex sindaco e vicesindaco del Comune di Gerace, definendo il turismo delle radici come un "gigante buono", un segmento del turismo normale ancora poco considerato in termini di sviluppo economico dei territori. "In Italia, con il Pnrr si è attivata una procedura di utilizzo di una parte di fondi" da mobilitare "ma non è quel turismo che dà quei servizi di cui ha bisogno il turismo delle radici, anche se è un punto di partenza". Il parere insiste sulla necessità di promuovere il segmento attraverso i fondi comunitari "con una misura ad hoc, per la creazione di servizi" per chi torna per ritrovare amici e parenti nei territori di origine.
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