BRUXELLES - Il regime di certificati carbonio per gli agricoltori non deve allontanare l'agricoltura europea dal suo scopo primario legato alla sicurezza alimentare e le Regioni devono svolgere un ruolo di mediatore fra interessi pubblici e capitali privati. E' il parere del Comitato europeo delle Regioni sul progetto di regolamento sulla certificazione Ue per la rimozione del carbonio, che ha lo scopo di riconoscere una remunerazione agli agricoltori che usano pratiche agricole che contribuiscono a catturare la CO2 dall'aria.
"La proposta della Commissione europea di certificazione del carbonio, in particolare per il settore agricolo, dovrebbe essere regolamentata e resa coerente con la Politica agricola comune (Pac)", ha dichiarato il relatore del parere Loig Chesnais-Girard. "Le Regioni sono nella posizione migliore per aggregare i progetti e assicurarsi che il carbon farming vada a vantaggio innanzitutto del settore agroalimentare e non a vantaggio di altri settori che non compiono sforzi sufficienti per ridurre le proprie emissioni di gas serra".
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