BRUXELLES - Se dovesse scappare dall'Italia Dante dove andrebbe a vivere? E' il quesito che si è posto l'artista Corrado Veneziano e da cui è nata la mostra, a cura di Francesca Barbi Marinetti, intitolata "Era smarrita. Dante, l'Europa e altri cieli" e composta da oltre 40 opere inaugurata oggi negli spazi museali del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles.
"Ho pensato che probabilmente dovrebbe vivere proprio a Bruxelles, una città oggettivamente cosmopolita, in cui c'è una sfida: il rispetto della differenza per difendere l'identità", ha spiegato Veneziano, raccontando di aver "ripreso i rapporti tra Dante e l'Europa" grazie a "un saggio di Auerbach dedicato a Dante l'europeo". "L'europeo perché, ad esempio, professa la mescolanza delle lingue mantenendo le diversità" e "l'Unione europea difende le minoranze linguistiche", prosegue Veneziano.
L'invito dell'artista però è a non accontentarsi "della multiculturalità, ma piuttosto a proporre l'intercultura, quindi il senso di pluralità delle culture che serve soprattutto in questo periodo". Il titolo della mostra gioca sul duplice significato di "era" intesa come verbo ma anche come "epoca" e, in particolare, il titolo di una delle opere racchiude la visione di Veneziano: "Europa smarrita". "Io mi sento europeo e l'Europa è il mio orizzonte - sottolinea l'artista -, però è in crisi da un punto di vista di una mancanza di strategia comune su alcuni aspetti importanti che sono quelli dell'accoglienza, dell'immigrazione, della guerra", ambiti in cui "ci sono delle semplificazioni".
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