BRUXELLES, 15 MAR - Le Regioni italiane fanno fronte comune in Ue contro l'etichetta sanitaria sul vino proposta dall'Irlanda. La delegazione al Comitato europeo delle Regioni (CdR) - rappresentata tra gli altri dai presidenti Marco Marsilio (Abruzzo), Eugenio Giani (Toscana), Alberto Cirio (Piemonte) e Luca Zaia (Veneto) - chiede formalmente "un dibattito" sul tema "ai lavori della prossima sessione plenaria" in programma il 24-25 maggio a Bruxelles.
"Siamo pronti a portare avanti, in ogni sede, nuove iniziative per modificare questo approccio a livello europeo", affermano i rappresentanti regionali e locali italiani. Le Regioni italiane hanno concordato oggi all'unanimità la linea comune per "contrastare la possibile introduzione da parte dell'Irlanda di un'etichettatura che definisce tutte le bevande alcoliche come cancerogene, incluso il vino".
"Crediamo fermamente che la possibile introduzione di norme tecniche e restrizioni commerciali da parte del governo irlandese non siano proporzionate e soprattutto siano contrarie al diritto dell'Ue", sottolineano i rappresentanti regionali e locali, evidenziando che la misura "potrebbe compromettere il buon funzionamento del mercato unico europeo, provocando una duplicazione dei costi per i produttori di vino, il 99% dei quali sono piccole e microimprese, che sarebbero incapaci di far fronte a sistemi di etichettatura diversi in ogni singolo Stato membro e dunque resterebbero esclusi dal mercato irlandese".
Sul vino in Europa si sta consumando "un confronto tra chi ha agricoltura e chi non ne ha, se passa questa etichettatura sarà la fine per l'agricoltura identitaria". Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, dopo l'approvazione all'unanimità della posizione comune delle Regioni italiane al Comitato europeo delle Regioni (CdR) contro la proposta avanzata dall'Irlanda sugli alert sanitari.
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