BRUXELLES - Sì alla flessibilità, ma no alla nazionalizzazione delle politiche di coesione. Lo ha ribadito il presidente del Comitato europeo delle Regioni Vasco Alves Cordeiro durante un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Ci sono aspetti che ci preoccupano circa il futuro delle politiche di coesione come l'idea che la coesione possa essere nazionalizzata", facendo a meno di "principi chiave, come la gestione concorrente con le autorità regionali e locali non solo nell'attuazione dei progetti ma anche nella loro concezione", ha spiegato Cordeiro ai giornalisti al termine dell'incontro.
"L'idea che la politica di coesione ha i fondi ma non i progetti è molto pericolosa", soprattutto in una fase in cui "la coesione è sempre più necessaria perché porta l'Europa in ogni comunità locale", ha evidenziato il presidente del Comitato europeo delle Regioni. Sul tavolo con von der Leyen anche la "cooperazione tra pari per la ricostruzione dell'Ucraina, con città e regioni europee già impegnate insieme a città e regioni ucraine", ha indicato Cordeiro, facendo poi appello al coinvolgimento degli enti locali per la "mobilitazione per partecipare al voto in occasione delle elezioni europee, grande sfida per rispondere ai bisogni dei cittadini".
Nella revisione del quadro finanziario pluriennale dell'Ue, ha affermato il commissario europeo per il Bilancio Johannes Hahn intervenendo al dibattito al Comitato, l'esecutivo europeo ha chiesto "una certa flessibilità nell'uso dei fondi strutturali, in particolare per le regioni meno sviluppate e per le aziende dove il Pil nazionale è inferiore alla media Ue". "Sfruttando questa opportunità, basata su uno stanziamento già esistente si potrebbero attivare altri 50 miliardi di euro", ha spiegato
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