I biocarburanti non
rappresentano al momento un'alternativa "affidabile e credibile"
all'elettrico per la transizione delle auto in Europa. A
sottolinearlo è la Corte dei conti Ue che ha raccolto in un
unico parere le osservazioni elaborate negli ultimi due anni
sulla strategia dell'Ue per abbattere le emissioni delle auto
entro il 2050.
Per convertire il settore, è necessario diminuire le
emissioni di carbonio prodotte dai motori endotermici, come
diesel e benzina, esplorare le opzioni di combustibili
alternativi e favorire la diffusione dei veicoli elettrici sul
mercato di massa. Ma vista la difficoltà ad abbattere le
emissioni di CO2 dei motori a combustione interna, secondo i
revisori dei conti di Lussemburgo, "i veicoli a batteria
sembrano essere l'unica alternativa possibile".
In particolare, la Corte si è soffermata sul ruolo dei
biocarburanti, su cui in particolare l'Italia si è impegnata nei
mesi scorsi per il ruolo che potrebbero giocare nella
transizione dopo il 2035, quando in Ue si applicherà il divieto
alla vendita di auto con motori tradizionali. L'assenza di una
"tabella di marcia chiara e stabile" da parte dell'Ue non
consente di trovare soluzioni ad alcune problematiche che ne
frenano la diffusione, dalla quantità di combustibile da
biomassa disponibile, ai costi - dal momento che sono più cari
di quelli a base di carbonio - e alla compatibilità ambientale,
che la Corte definisce "sovrastimata". "Non essendo disponibili
su vasta scala, i biocarburanti non possono rappresentare
un'alternativa affidabile e credibile per le nostre auto",
evidenzia Nikolaos Milionis, membro della Corte.
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