"Consideriamo la Rotta balcanica
una priorità insieme con la Rotta mediterranea. La lotta contro
il traffico degli esseri umani, la soluzione della questione
migratoria è sempre meno una questione italiana è sempre più una
questione europea e oggi direi sempre più una questione
internazionale". Lo ha detto Tajani a margine del focus Risorsa
mare, annunciando che ne parlerà "alla sessione dell'Assemblea
generale delle Nazioni unite a New York" sostenendo che "deve
essere anche l'Onu a intervenire".
Dunque, "se non si affronta il problema alla radice fra un
mese saremo nella stessa condizione" di oggi, parlando di una
"situazione esplosiva". "Nel 2050 ci saranno tra i 2,5 e 3
miliardi di africani, se non andiamo a fare quello che Benedetto
XVI chiamava 'il diritto a non emigrare', se non andiamo
lavorare in quella direzione la situazione sarà sempre più
esplosiva. In questo il governo sta facendo e farà la sua
parte".
Tajani ha fatto una panoramica dei conflitti e delle calamità
naturali che affliggono in questo momento l'Africa e il Medio
Oriente: "Mi diceva ieri il nostro ambasciatore in Sudan che la
città di Karthoum è stata praticamente distrutta dalla guerra
civile" e poi "in Niger si è visto cosa è successo per non
parlare del Ciad, del Burkina Faso, del Gabon", che si sommano
alle "difficoltà economiche in Costa d'Avorio e in Guinea, più i
disastri provocati in Marocco e Libia, mentre nel Corno d'Africa
ancora si continua a combattere". In questo scenario si aggiunge
"la situazione in Afghanistan".
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