"La Corte di giustizia dell'Ue
ha sentenziato la legittimità di alcuni produttori francesi
nell'uso di parole come carne e bistecche nella vendita di
prodotti non di origine animale. Si tratta di una sentenza
aberrante che, non solo presume di riscrivere concetti come
carne, bistecca e latte, ma getta il caos più totale tra i veri
allevamenti di carni e gli altri". Lo scrive in una nota
l'eurodeputato di Fratelli d'Italia- Ecr Sergio Berlato,
componente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo,
commentando il pronunciamento dei giudici di Lussemburgo secondo
cui i cibi a base di proteine vegetali potranno continuare a
chiamarsi 'salsicce', 'bistecche' o 'hamburger' e nessun Paese
membro può impedirlo.
"Secondo la Corte di Giustizia dell'Ue da oggi potremo
chiamare carne qualsiasi alimento consentendo la differenza solo
in base alle condizioni nutrizionali, proteiche, organiche che
lo compongono. Da questo momento - prosegue Berlato -, come
ulteriore conseguenza, uno Stato Ue non potrà più vietare l'uso
della parola carne per coloro che producono carne vegetale.
Prevale dunque il principio secondo cui l'importante è che le
informazioni nutrizionali siano fornite per l'esclusiva tutela
del consumatore. Un vero e proprio disastro senza precedenti,
forse una ghiotta occasione di introito per produttori vegani e
similari".
"Da oggi, purtroppo grazie a questa sentenza, i consumatori
saranno totalmente fuorviati da prodotti esteticamente identici
agli originali salvo poi scoprire di aver acquistato una fettina
di carne vegetale, una bella bistecca vegana", aggiunge.
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