"La manipolazione
dell'informazione e la pressione delle fake news sull'opinione
pubblica non sono affatto regredite dopo l'ultima direttiva anti
Slapp e il Media Freedom Act. Ai campi sconfinati della pandemia
e della guerra in Ucraina si sono aggiunti abbondantemente la
disinformazione sul conflitto in Medio Oriente, chi nega gli
effetti del cambiamento climatico, il fantomatico nucleare
pulito e persino chi stravolge la storia, provando così a
cancellare l'orrore di nazionalismi e regimi totalitari". Lo ha
detto in un intervento in plenaria Gaetano Pedullà,
vicecapodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento
europeo.
"Senza tangere il diritto di ciascuno di sostenere quello che
vuole, è ormai evidente che c'è ben altro dietro il dilagare di
tante bugie, alimentate da forze politiche a cui serve
moltissimo cavalcare la disinformazione e le paure. Un gioco
facilitato dalla concentrazione del sistema mediatico: dalle
piattaforme social ai grandi poli di giornali e tv. Diciamolo,
almeno qui: in molti Paesi europei il pluralismo
dell'informazione è oggi una barzelletta, e in alcuni Stati -
come l'Italia - questa è una barzelletta oscena, visto che il
servizio pubblico chiamato a verificare l'attività del Governo e
controllato direttamente dal Governo stesso, mentre il maggiore
polo televisivo privato fa capo a una famiglia che controlla uno
dei principali partiti alla guida del Paese", ha spiegato
Pedullà.
"Un quadro di fronte al quale il Parlamento europeo può fare
solo due cose: denunciare e sanzionare seriamente, oppure
rendersi complice. In questo caso, però, poi non si pianga di
fronte all'escalation di fake news e disinformazione", ha
concluso.
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