"Il dibattito odierno al
Parlamento europeo ha evidenziato in maniera plastica la
differenza e la distanza abissale tra un leader europeo con una
visione concreta e una sinistra sempre più strumentale e lontana
dalla realtà. Chi come me era in aula per ascoltare le priorità
della presidenza ungherese si è trovato di fronte a tre ore di
campagna elettorale delle sinistre". Lo dice in una nota Paolo
Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo.
"Se l'Europa è il continente che da anni cresce meno al mondo
e l'Ue è il fanalino di coda tra le economie avanzate, il motivo
lo si è visto in aula, con interventi vuoti, ideologici,
caratterizzati da una spaventosa ignoranza sul contesto
ungherese, da parte di una maggioranza che ancora una volta si
dimostra non all'altezza del suo ruolo, a cominciare da Weber,
che conferma di voler proseguire a fare da stampella alla
sinistra illiberale. Mentre in Italia le accuse gratuite portano
a querele per diffamazione, oggi in aula si sono sentite solo
accuse senza prove, con troppi che abusano dell'immunità
parlamentare. Altro che progressismo e tutela dei diritti: ecco
i veri intolleranti, che dimostrano una preoccupante deriva di
intolleranza alla democrazia e alle libere e legittime scelte
degli elettori europei", conclude Borchia.
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