"L'arresto del capo della polizia giudiziaria libica e torturatore Osama Almasri a Torino, avvenuto su mandato della Corte penale internazionale, è stato un segnale di giustizia per le migliaia di vittime dei crimini di guerra commessi nei campi di detenzione libici dai lui controllati.
Il successivo rilascio, deciso in modo cavilloso dal Ministero della Giustizia, lascia attoniti e getta una luce inquietante sulle ambigue relazioni tra governo italiano ed esponenti degli apparati libici fatte emergere dalle inchieste di giornalisti come l'inviato di Avvenire Nello Scavo".
Lo
scrivono gli eurodeputati S&D Cecilia Strada e Marco Tarquinio.
"Ci aspettiamo, come sollecitato da diversi parlamentari
italiani, che il ministro Nordio riferisca in modo dettagliato
nelle sedi proprie sulla sua grave decisione. Va assolutamente
chiarito perché si sia preferito scovare un vizio procedurale
anziché dare puntuale esecuzione al mandato della Cpi, che
ricordiamo è un obbligo di legge e non ammette discrezionalità o
valutazioni aggiuntive, neppure dal Ministro della Giustizia",
concludono i due eurodeputati.
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