Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno trovato un accordo sulla legge sulle infrastrutture gigabit (Gigabit infrastructure act, Gia) che punta ad accelerare la diffusione delle infrastrutture di rete gigabit in tutta Europa, riducendone i costi di installazione, in parte causati dalle procedure di rilascio dei permessi prima dell'installazione o dell'aggiornamento delle reti. Lo si legge in una nota del Consiglio.
Obiettivo del regolamento è di garantire, inoltre, la certezza del diritto e la trasparenza per tutti gli attori economici coinvolti, e di rendere più efficienti i processi di pianificazione e installazione per gli operatori delle reti pubbliche di comunicazione elettronica. Questa legge di armonizzazione minima riguarda anche la diffusione e l'accesso alle infrastrutture fisiche all'interno degli edifici. Si prevede che faciliterà le applicazioni transfrontaliere e consentirà alle parti interessate, operatori di comunicazioni elettroniche, produttori di apparecchiature o società di ingegneria civile, di realizzare migliori economie di scala.
"Unificando la rete su tutto il territorio, stiamo gettando un ponte verso un ecosistema europeo più ampio, dimostrando il nostro interesse per l'armonizzazione a livello europeo", ha dichiarato Mathieu Michel, Segretario di Stato belga per la digitalizzazione, la semplificazione amministrativa, la tutela della privacy e la regolamentazione edilizia a nome della presidenza di turno belga dell'Ue. "Questa iniziativa - ha aggiunto - non solo promuoverà una connettività veloce per i nostri concittadini, ma anche economie di scala per gli operatori e le imprese coinvolte".
Con l'intesa raggiunta, l'Ue punta ad abolire i costi extra delle chiamate internazionali in Europa nel 2029. Le istituzioni comunitarie hanno concordato l'abolizione, a partire dal 2029, delle tariffe che gli operatori di telecomunicazioni possono imporre per effettuare telefonate da un numero fisso o mobile di un Paese Ue a un altro numero fisso o mobile di un altro dei Ventisette. La misura si aggiunge all'abolizione dei costi di roaming avvenuta nel 2017, che ha permesso agli europei di chiamare, inviare sms e navigare su internet col proprio cellulare quando ci si trova all'estero in Europa alla stessa tariffa di casa.
Dal 2029, le chiamate internazionali intra-Ue dovrebbero essere soggette allo stesso costo di una chiamata nazionale. Attualmente, il tetto massimo per le chiamate verso un altro Paese Ue sono limitati a 0,19 euro al minuto e gli sms a 0,06 euro al minuto.
L'Ue "è riuscita a evitare lo scenario peggiore in cui i limiti esistenti su questi sovrapprezzi sarebbero scaduti nel maggio 2024, causando potenzialmente aumenti dei prezzi per i consumatori", commentano i consumatori Ue (Beuc), lamentando tuttavia che la mancata abolizione degli extra-costi ora, "come chiedeva il Parlamento europeo, è un'occasione persa, perché i consumatori continueranno a pagare sovrapprezzi sproporzionati e ingiustificati nei prossimi anni".
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