Il Parlamento europeo scende in campo contro le etichettature ecologiche fuorviante sui prodotti. E' arrivato il via libera dalla commissione Ambiente dell’Eurocamera, con 85 voti favorevoli, 2 contrari e 14 astensioni, alla cosiddetta direttiva ‘Green Claims’ ovvero il testo che integra il divieto di greenwashing già approvato dall’Ue. Il testo della commissione definisce che tipo di informazioni le aziende dovranno fornire per giustificare in futuro le loro affermazioni di marketing ecologico e crea un quadro e delle scadenze per la verifica delle informazioni.
Gli eurodeputati chiedono che le aziende si sottopongono ad un processo di approvazione per le dichiarazioni di marketing ecologico prima di poterle utilizzare. Le richieste saranno valutate dalle autorità preposte e processate entro 30 giorni. Le aziende che infrangono le regole potranno essere escluse dagli appalti Ue e rischieranno una multa pari almeno al 4% del fatturato annuo. Nel testo si chiede inoltre che Bruxelles stili un elenco di indicazioni e prodotti meno complessi che potrebbero beneficiare di una verifica più rapida. Gli eurodeputati hanno inserito un’esenzione per le microimprese che dovrebbero essere escluse dai nuovi obblighi.
Le nuove regole si applicheranno anche per gli annunci di compensazione di Co2. Le aziende potranno menzionare sistemi di compensazione solo se saranno certificati, come stabilito nel Carbon Removals Certification Framework. Nel testo sono inoltre previste nuove regole per la pubblicità ecologica comparativa, ovvero gli spot che mettono a confronto due prodotti diversi. Le aziende dovranno dimostrare di aver utilizzato gli stessi metodi di comparazione e non potranno basarsi su dati risalenti a più di cinque anni fa. Il testo dovrà ora passare l’esame della plenaria a marzo e se approvato costituirà la posizione di partenza dell'Eurocamera nei negoziati con i governi nazionali.
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