La presidenza belga dell'Ue ha presentato una tabella di marcia per un ritiro coordinato dalla Carta dell'energia, l'accordo internazionale risalente al 1994 e criticato da molteplici capitali Ue per la tutela che offre agli investimenti nei combustibili fossili. "Sono fiduciosa e impegnata a trovare un compromesso su questa tabella di marcia in modo che le istituzioni dell'Ue possano ritirarsi dal Trattato nei prossimi mesi" per poi procedere con una "modernizzazione", ha detto la ministra dell'Energia del Belgio, Tinne Van der Straeten, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Energia.
Il dossier è bloccato da circa un anno e mezzo. La Carta, firmata il 17 dicembre 1994 ed entrata in vigore nel 1998, riunisce 53 Paesi e costituisce la base politica per la cooperazione energetica internazionale. Il trattato è rimasto sostanzialmente invariato dagli anni '90 e vari Paesi - tra cui Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi - hanno annunciato l'intenzione di ritirarsi in maniera unilaterale, mentre l'Ue è alla ricerca di un approccio coordinato. L'Italia non ne fa parte.
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