Stretta sugli allevamenti intensivi, sulle miniere e sulla produzione di batterie. Via libera finale della Plenaria dell'Eurocamera - con 393 voti a favore, 173 contrari e 49 astenuti - all'accordo politico sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali (Ied), il principale strumento dell'Ue per regolare l'inquinamento provocato dagli impianti industriali, compresi gli allevamenti intensivi di bestiame, responsabili della produzione di ossido di azoto, ammoniaca, mercurio, metano e biossido di carbonio.
Parte centrale della revisione è l'ampliamento degli impianti coperti dalla direttiva, estesa ad esempio ai grandi allevamenti di suini (superiori a 350 unità di bestiame), pollame (280 unità), galline ovaiole (300 unità) e 380 unità per gli allevamenti misti. L'intesa politica ha escluso per ora gli allevamenti di bovini, che invece erano stati inclusi nella proposta della Commissione europea e la cui inclusione sarà "valutata" in un secondo momento a partire dal 2026.
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