L’energia rinnovabile è stata la prima fonte di produzione di energia in Italia e in Europa nel 2022, rispettivamente con il 75,2% e 43% della produzione energetica totale. Lo certifica Eurostat nell’annuale relazione sull’energia pubblicata questa settimana, ponendo l’accento anche sul fatto che il Continente era due anni fa dipendente per il 63% della sua energia dalle importazioni.
Secondo i dati snocciolati dall’ufficio statistico dell’Ue, il continente ha prodotto quindi solo il 37% della propria energia e il mix era costituito principalmente da petrolio greggio e prodotti petroliferi (37%), gas naturale (21%), energia rinnovabile (18%), combustibili fossili solidi (13%) ed energia nucleare (11%). Quanto alla produzione interna, l’energia prodotta nell’Ue nel 2022, l’energia rinnovabile (43%) è stata la fonte che ha contribuito maggiormente, davanti all’energia nucleare (28%) e ai combustibili fossili solidi (19%).
Guardando invece alle importazioni, più della metà delle importazioni di petrolio e petrolio extra-Ue provenivano da cinque origini: Russia (21%), Stati Uniti (11%), Norvegia (10%), Arabia Saudita e Regno Unito (7% per entrambi i Paesi). Quanto all’Italia, nel 2022 la produzione di energia derivava soprattutto da fonti rinnovabili, responsabili per il 75,2% della produzione totale nazionale. Greggio (14,1%) e gas naturale (7,4%) le altre due fonti di produzione più diffuse. In confronto con le principali economie europee, meglio dell'Italia in termini di produzione verde Cipro (95,5%), Lettonia (99,6%) e Lituania (89,5%).
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