Traffico di legname, riciclaggio illegale di componenti inquinanti delle navi e gravi violazioni della normativa sulle sostanze chimiche. Gli Stati membri Ue hanno adottato formalmente la nuova direttiva sui crimini ambientali, che porta da nove a venti le condotte che possono definirsi ‘reati’ e stabilisce criteri comuni per sanzionarli. La legge si applicherà solo ai reati commessi all’interno dell’Ue, ma i governi possono scegliere di estendere la propria giurisdizione ai reati commessi al di fuori del loro territorio.
Secondo la direttiva rivista, i reati che causano la morte di una persona saranno puniti con un periodo di detenzione massimo di almeno dieci anni (gli Stati membri possono decidere di prevedere pene ancora più severe nella propria legislazione nazionale). Per altri reati la pena è della reclusione fino a cinque anni. Quanto alle aziende, le sanzioni saranno pari almeno al 5% del fatturato totale mondiale per i reati più gravi o in alternativa a 40 milioni di euro. Per tutti gli altri reati la sanzione massima sarà pari ad almeno il 3% del fatturato o in alternativa a 24 milioni di euro.
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