Anche l’industria dell'elettricità aderisce alla Dichiarazione di Anversa per aumentare la competitività industriale dell'Europa in un'economia a zero emissioni. In una cerimonia simbolica, l'associazione di categoria che rappresenta gli interessi dell'industria elettrica europea, Eurelectric, ha firmato il 4 aprile la dichiarazione che prende il nome dalla città belga in cui lo scorso febbraio è stata lanciata da oltre 70 leader industriali, alla presenza della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e al primo ministro belga e presidente di turno dell'Ue, Alexander De Croo.
"Al culmine della crisi energetica, l'Europa ha assistito a una vera e propria distruzione della domanda e alla chiusura di impianti industriali per i quali non è chiaro se riemergeranno sul suolo europeo", ha dichiarato il segretario generale di Eurelectric, Kristian Ruby, ricordando che le industrie ad alta intensità energetica devono essere pienamente attrezzate per fornire le soluzioni climatiche necessarie al nostro continente. Eurelectric ricorda che nel 2022, le industrie ad alta intensità energetica, come quelle chimiche, dell'alluminio, dello zinco e del silicio, sono state messe fuori linea ad un tasso compreso tra il 35% e il 45%, dal momento che i costi dell'energia "erano proibitivi e rendevano le operazioni" non competitive. "Dobbiamo collaborare con l'industria per costruire la resilienza e la competitività. Ecco perché Eurelectric ha deciso di sostenere la Dichiarazione di Anversa e la richiesta di un Industrial Deal per integrare le ambizioni verdi dell'Europa", ha sottolineato ancora Ruby.
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